Ieri, mentre i primi alberi del bosco verticale venivano issati nella loro futura dimora sui balconi dei primi piani delle torri (giusto per vedere l’effetto che fa), in tribunale si sanciva il crac del gruppo Ligresti, in particolare delle due holding, Sinergia e Imco, al vertice della catena che controlla Premafin e Fonsai,  gravate complessivamente da oltre 400 milioni di debiti.

I giudici del Tribunale Fallimentare di Milano hanno accolto la richiesta del pm Luigi Orsi che all’udienza di mercoledì si era opposto agli ulteriori 15 giorni di proroga (dopo i 40 iniziali concessi) chiesti dal liquidatore Claudio Calabi per poter stringere gli accordi con il fondo Hines che avrebbe dovuto rilevare gli immobili, accollarsi 243 milioni di debiti e versare 50 milioni cash.

Come tutti sanno il gruppo Ligresti è strettamente associato alla Hines nel progetto Porta Nuova, e quindi anche nel Piano Isola, sul quale incombono proprio i 12 piani dell’edificio di Milano Assicurazioni, di cui ancora nessuno coonosce la destinazione finale (supermercato, centro commerciale, palestra, uffici, abitazioni?).

Da mesi ci si chiedeva quale sarebbe stato il destino dei cantieri in caso di fallimento del gruppo Ligresti. Ora che il peggio è avvenuto, siamo ancora qui a chiederci: e adesso?