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I confini

Il Comune di Milano ha individuato 88 diversi quartieri nei confini della città (definiti Nuclei di identità urbana, NIL). Isola è uno dei NIL, racchiuso a nord da Viale Zara e Piazzale Istria, a ovest dal Ponte della Sorgente, Via Carlo Farini, la Dogana e Via Guglielmo Pepe, ad est dal Naviglio della Martesana (ora Via Melchiorre Gioia che copre il Naviglio fino a Greco), a sud convergono le tre vie Guglielmo Pepe, Pietro Borsieri e Gaetano De Castillia. L’isola era tale perchè era delimitata appunto da un lato dalla ferrovia e dall’altro il naviglio della Martesana. Ma non tutti la pensano in questo modo….

L’Isola secondo il Comune di Milano

Se chiedente alla gente dell’Isola vi diranno più o meno tutti che i veri confini del quartiere sono altri. I vecchi isolani hanno ristretto i confini poichè, dopo la guerra, dall’incrocio Sassetti – de Castillia per arrivare al naviglio c’erano solo prati e macerie. Stessa cosa per tutta la via Sassetti oltre la quale c’era la leggendaria Magna (dove ora sorgono i palazzi della Regione), un prato incolto nel quale i ragazzi andavano a giocare.

 

Da piazzale Lagosta e piazzale Segrino c’erano prati dove in alcuni periodi arrivava il luna park. In via di Revel c’erano le case, mentre via Alserio, dopo l’incrocio Pollaiolo-Civerchio, era un deserto con qualche area recintata dove qualche artigiano aveva la sua base.

L’Isola secondo gli Isolani

A piedi si arrivava all’Isola da Corso Como attraverso il ponte di ferro che arrivava sull’angolo de Castillia-Borsieri-Pepe, e dal ponte della Sorgente di via Farini, che però era un sottopasso e si allagava di frequente bloccando di fatto l’accesso al quartiere. Imboccando la via Ugo Bassi da via Farini, sulla destra, c’era la Trasporti Gondrand sino quasi a piazza Fidia, quindi l’isolamento con il resto del mondo era quasi totale.

Ecco perché si chiamava Isola. Ed ecco perché questi sono i suoi confini “reali”.