http://ad.zanox.com/ppc/?24071337C99788162T

Tipi da Ligéra

Novembre 29th, 2013 by milanoisola Categories: Come eravamo, in evidenza No Responses

In piazzale Tito Minniti all’angolo con via Borsieri c’era un bar.

Mia mamma lo chiamava “il caffè dei deficienti” perchè i clienti abituali avevano l’abitudine di fischiare e lanciare battute un po’ pesanti alle donne di passaggio e mia mamma non era un tipo molto sportivo riguardo ai complimenti alle donne sposate.Un giorno, avevo forse 12 o 13 anni, ero nel bar perchè qualcuno mi ci aveva mandato a fare qualcosa, forse a giocare la schedina o cose simili, non ricordo il motivo per cui fossi lì.

Nel bar c’era un tipo sulla settantina, allora mi pareva molto vecchio, una faccia piuttosto conosciuta all’Isola poichè si sapeva che aveva passato una quarantina d’anni dentro e fuori da San Vittore ed erano cose che sapevo anch’io, nonostante l’età.
Non erano mai stati grossi reati ma era stata una costante della sua vita.
Il tipo stava parlando con degli amici e raccontava di quando era “sulla breccia” (non tentava nemmeno vagamente di negarlo…lo sapevano tutti !!) e mi ricordo perfettamente il discorso che stava facendo.

“Quando spolveravo qualcuno – stava dicendo… e col verbo spolverare intendeva rapinare – ci andavo sempre con la pistola scarica”.
Poi aggiunse “Per due motivi… il primo è che se tutto va bene una pistola scarica fa paura quanto una pistola carica, mica lo sanno che è scarica.
E se invece qualcosa va storto, se le cose vanno male e ci sarebbe bisogno la pistola, quello è il momento migliore per averla scarica”.
“Per una rapina rischi due anni e la coscienza non soffre…per un omicidio ne rischi venti e non te lo togli più dalla testa”.

Bene… quel tizio era un delinquente, un malavitoso, un ligéra (secondo la dizione popolare milanese), non era certo da ammirare né da imitare… ma possedeva qualcosa di molto saggio, secondo me!!

di Piero Amerigo Vaccani