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Motoquartiere: cosa può succedere nel cortile di casa

Agosto 11th, 2013 by milanoisola Categories: News No Responses

Qualcosa cova sotto la calma apparente di questo inizio d’agosto. Alcuni cittadini ci hanno scritto in merito ad un articolo apparso su Milanoisola qualche settimana fa, e noi volentieri diamo loro spazio.

Vi ringraziamo molto per aver segnalato sul vostro giornale i problemi che gli abitanti del cosiddetto “motoquartiere” stanno vivendo e cogliamo l’occasione per cercare di spiegare più in dettaglio la situazione. Innanzitutto una precisazione: il Deus Cafè, che fa parte di questo tanto sbandierato progetto di attività legate al mondo della moto, è aperto 7 giorni su 7 e chiude alla 1 di notte, ma il venerdì e il sabato chiude alle 2. Il guaio è che questo locale è collocato all’interno di un gruppo di cortili su cui si affacciano cinque condomini densamente popolati e che tutte le notti ospita una moltitudine di persone che parlano, urlano, ridono, e magari cantano in coro, il tutto corredato dal rombo sonoro e prolungato delle moto che vengono e vanno. Immaginate un gruppo di cortili estremamente silenziosi, in cui tutto rimbomba e metteteci dentro una festa all’aperto ogni notte: ecco come viviamo! Sembra di averli praticamente in casa e, com’è ovvio, dormire non è possibile.

E non è finita qui. All’interno di via Thaon de Revel 3 non c’è solo il Deus Café, ma numerosi altri esercizi di ispirazione “motocliclistica”, tra cui uno spazio adibito ad attività temporanee e un club teatro che organizza eventi su una terrazza all’aperto, sempre in orario notturno, sempre all’interno del medesimo cortile! E ancora sullo stesso cortile si affaccia anche il retro dell’ennesimo moto-bar, il Dennis House…

Ovviamente non abbiamo nulla contro l’esuberante voglia di divertirsi in libertà dei centauri di vario ordine e tipo, ma siamo sconcertati che una serie di attività così palesemente in contrasto con la fisiologica necessità di riposare siano state installate sotto le nostre finestre, all’interno di cortili in cui fino a pochi mesi fa era persino proibito ai bambini giocare a palla e non cessiamo di domandarci come il Comune abbia potuto dare il suo beneplacito a una situazione così paradossale.

Anche perché c’è un precedente: il Deus è subentrato a un altro locale – il Revel Scalo d’Isola – che era stato aperto nel 2007 e nei confronti del quale avevamo avviato un procedimento per inquinamento acustico presso l’Ufficio competente del Comune di Milano, con misurazioni Arpa che confermavano in nostro favore lo sforamento dei decibel consentiti dalla legge. Com’è possibile dunque che il Comune di Milano abbia consentito che, laddove già c’era una situazione critica riconosciuta e documentata, venissero avviate non una ma più attività, con orari più prolungati, senza giorni di chiusura settimanale e quindi con un ulteriore fortissimo aggravio dei problemi?

E come intende intervenire a questo punto?

Aspettiamo risposte concrete, che siano improntate al comune buon senso e che ci consentano nuovamente di vivere quello che in questo momento ci appare come un dorato miraggio: una vita normale.

 

Un gruppo di abitanti di quello che vorrebbero continuare a chiamare il “loroquartiere”