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Le notti di bianche di via Confalonieri

Novembre 14th, 2013 by milanoisola Categories: Eventi, News No Responses

Non c’è pace per gli abitanti di via Confalonieri e dintorni. Già provati dai lunghi tempi del cantiere dei Boschi Verticali, rimasti fermi per diversi mesi, ora si devono sorbire persino le trivellazioni notturne per l’inizio dei lavori della Casa della Memoria, destinati a concludersi nel 2015.

L’inizio dei lavori

Sono infatti al via i lavori per la realizzazione del tanto discusso (almeno in quartiere) museo dedicato alle vittime della Storia, che iniziano con almeno un anno di ritardo, ma decisamente con i botti. Due lunghe notti bianche aspettano infatti i residenti della zona, che da mezzanotte alle cinque del mattino saranno allietati dalle trivellazioni del terreno necessarie per installare i dispositivi di monitoraggio delle produzioni e limitare le vibrazioni alle galleria del metrò, preliminari all’inizio dei lavori di realizzazione del progetto. Le perforazioni di questa notte, spiega il volantino distribuito ai residenti, sono una «disposizione di sicurezza» concordata con Atm per non interferire con la circolazione dei treni.

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Il progetto

Come ormai tutti sanno, la Casa della Memoria viene realizzata sui giardini di via Confalonieri, nel punto in cui la strada incrocia via Volturno, andando a chiuderne di fatto la prospettiva. L’inaugurazione dell’edificio, che darà una casa non solo a un museo, ma anche a diverse associazioni ovvero Anpi, Aned, Associazione italiana vittime del terrorismo, Associazione dei familiari delle vittime di piazza Fontana e Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia (fondato da Ferruccio Parri e presieduto da Valerio Onida), oltre che ai loro voluminosi archivi, dovrebbe avvenire in un data simbolica, il 25 aprile, e in un anno chiave per Milano, il 2015, come impone ormai un po’ per tutto l’imminente Expo.

Se l’Isola ha un motivo per rallegrarsi dell’arrivo di Expo probabilmente è proprio quello della chiusura obbligata dei tantissimi cantieri aperti. O almeno è quello che si spera.