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Le giostre

Febbraio 2nd, 2015 by milanoisola Categories: Come eravamo No Responses

Eravamo usciti, vivi, dalla guerra, sopravvissuti ai bombardamenti e mitragliamenti da parte di quegli stramaledetti Inglesi ed Americani. Questo spiega la gioia di vivere e l’entusiasmo per tutto quanto la vita offriva di piacevole. La Festa della Fontana, con le sue giostre e tutto il corollario, faceva parte delle cose piacevoli, attese ogni anno alla fine di Ottobre.

Le giostre delle Varesine

Le giostre delle Varesine

Le giostre venivano installate in P.le Segrino e nel corso degli anni erano diventate più belle ed interessanti. Alle “barchette” ed alle “gabbie” si era aggiunta anche “l’autoscontro”, sempre con ricco contorno dei “tiri a segno”, dei “tiri alla foto”, dei “tiro di palle ai barattoli”. Zucchero filato, torrone e Crafen a volontà, con il loro profumo che si propagava sino a P.le Minniti e che era addirittura afrodisiaco (almeno per me ).

Noi ragazzi ci scatenavamo. In funzione ai soldi in tasca (ed io grattandoli dal cassetto del banco della latteria ero sempre ben fornito) andavamo su tutte le giostre, naturalmente la preferita era “l’autoscontro”, ma era anche la più cara. Sulle gabbie ero imbattibile per cui giravo per lo più “a gratis”. Le giostre richiamavano, specie la domenica, tutte le ragazze ed i ragazzi non solo dell’isola ma di tutto il circondario. Era per questo un ottimo terreno di caccia per noi ragazzi. Penso in particolare al 1948-49, quando arrivato ai miei 14-15 anni, l’idea delle ragazze, e delle femmine in generale, occupava già la parte predominante del cervello.

E li alla Festa della Fontana, le occasioni di fare delle buone conoscenze non mancavano. Un vivaio di particolare ricchezza era il grande casamento di via Paolo Bassi, credo con il numero 22. Li, probabilmente in occasione della sua costruzione, a metà degli anni ’30, le coppie, che avevano avuto la fortuna di avere un appartamento in quella moderna costruzione, erano, per la felicità, state particolarmente prolifiche, per cui, all’epoca cui ora mi riferisco, arrivava una leva di belle ragazze più o meno nostre coetanee. Guardandoci da un lato all’altro della pista dell’autoscontro, io ed una certa Renzina, ci piacemmo. Lei abitava all’indirizzo che ho citato. La invitai al cinema, con il tram 4 raggiungemmo il cinema Istria, e ben installati in una delle ultime file lasciammo che nascesse un dolce e tenero rapporto che proseguì ben dopo la Festa della Fontana. Cara Renzina, chissà dove la vita ti ha portato.

Solo per inciso ricordo che in quegli anni le giostre vennero installate anche sul Viale Zara nei mesi estivi, sull’aiuola di sinistra, a partire da P.le Lagosta sino a Via Arese. I giostrai erano completamente diversi da quelli che arrivavano per la Festa della Fontana. L’area indicata era occupata da orti, le vecchie costruzioni erano solo sulla Via Arese, come quella ove aveva sede la Filocantanti. Era un tripudio di luci che, dopo gli anni dell’oscuramento totale notturno del tempo di guerra, ti faceva pensare di essere arrivati al fulgore del paradiso.

di Giovanni Tedeschi