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A piedi nudi nel parco: i risultati del percorso partecipato

Novembre 25th, 2012 by milanoisola Categories: News No Responses

Così alla fine il quartiere avrà la sua “Casa”. Si è concluso ieri il percorso partecipato voluto dal Comune che dalla scorsa estate sta lavorando ad un progetto per realizzare il futuro Centro Civico di quartiere. Se c’è una cosa che possiamo dire senza timore di essere smentiti, è che non è stata proprio un passeggiata…

La giornata, originariamente dedicata all’Open Space Technology per la definizione delle attività e dei servizi da osptare nella Casa del Quartiere, è stato pesantemente condizionato dalle incertezze e dalle tensioni che si erano accumulate negli ultimi giorni per la scelta della sua collocazione.

Le due opzioni proposte dall’Amministrazione erano infatti state giudicate poco adatte dalla maggior parte dei cittadini, che le avevano riviste, ampliate e ne avevano proposte altre due nuove. Alla resa dei conti l’Amministrazione le aveva giudicate tutte irrealizzabili per un motivo o per l’altro. A peggiorare la situazione, l’impressione di molti di avere ricevuto dai tecnici comunali una informazione parziale e poco trasparente.

La situazione di stallo ha spinto il Comune a proporre in extremis una nuova soluzione, che tenesse conto delle richieste dei cittadini: più spazio, un’area verde per le attività all’aperto, una struttura che potesse essere bella e confortevole per tutti. Così sono stati messi a disposizione 500mq edificabili all’interno del futuro parco, elevabili su 3 piani, per un totlae (budget permettendo) di 1500mq:

Non è difficile immaginare la tensione che accompagnato quest’ultima fase decisionale. Sebbene alla fine la soluzione proposta sia stata ritenuta molto soddifacente dalla maggioranza dei cittadini presenti, l’impossibilità di analizzarla con calma e nel dettaglio, unita alla mancanza di aternative, ha frustrato decisamente le aspettative dei partecipanti. Senza contare che, per quanto affascinante, la nuova collocazione sposta la Casa ancora più lontano rispetto al baricentro dell’Isola e impone una nuova colata di cemento in quella che avrebbe dovuto essere un’area interamente verde (o quasi), con grande disappunto di molti.

A questo si aggiunge l’incertezza su quella che sarà la modalità di gestione della struttura. Gli assessori De Cesaris e Benelli, che non si sono sottratte per tutta la mattina al confronto con gli abitanti, hanno escluso una qualsiasi forma di partecipazione economica da parte del Comune, aprendo una nuova prospettiva di inertezza sulle possibilità di finanziamento e di gestione del Centro. Se infatti si hanno diversi esempi di Case di quartiere che si autofinanziano parzialmente, è molto difficile pensare che possa essere realizzare una forma di autofinanziamento totale, che tenga conto di tutte le attività che si sarebbero potute attivare (non ultima una piccola biblioteca di quartiere, attesa da tempo immemorabile). Come dire: a piedi nudi nel parco…

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Ancora tutto da definire per quanto riguarda il soggetto che sarà responsabile della gestione della Casa. I due assessori sono aperte alla possibilità di creare un’associazione di cittadini che la prenda in carico almeno per i primi anni, e che partecipi alla comminissione per il bando architettonico della nuova struttura. Ma al momento tutto è ancora incerto e sarà oggetto di riflessione nei prossimi mesi.

E così tra grandi speranze, qualche delusione, non pochi dubbi e grandi incertezze la strada del Centro Civico sembra segnata. Per più di quattro mesi un gruppo di isolani ha lavorato gomito a gomito producendo idee, bozze di progetti e soluzioni innovative, sotto la guida gentile ma determinata di Marianella Sclavi, forse non abbastanza sostenuta dalle strutture tecniche comunali che non hanno garantito le informazioni e il confronto continuo che molti ritenevano necessario. Certamente non si può considerare questo percorso un punto di arrivo, ma è impossibile negare che si è trattato di un importante punto di partenza, che ha creato e rinsaldato legami nel quartiere, ha insegnato un metodo di lavoro, ha abituato le persone al confronto creativo e alla tolleranza.

Il prossimo appuntamento sarà il laboratorio dedicato al Cavalcavia Bussa, previsto per il 1 dicembre sempre all’Incubatore dell’Arte. Se c’è una cosa su cui è impossibile avere dubbi, è che il futuro del quartiere passa comunque di qui.

Per maggiori informazioni consulta il blog del percorso partecipato